DPCM 5-12-1997 sui limiti acustici

DPCM 5/12/1997 sui limiti acustici

Il DPCM 5/12/1997 rappresenta il decreto fondamentale che stabilisce i limiti acustici da rispettare negli edifici italiani. In vigore dal 20 febbraio 1998, questo decreto definisce le prestazioni che gli edifici devono garantire per assicurare il benessere acustico degli occupanti.

Infatti, il decreto si occupa specificamente di quattro diverse tipologie di trasmissione del rumore negli edifici:

  • Il rumore aereo tra partizioni verticali e orizzontali
  • Quello proveniente dall’esterno
  • Il rumore di calpestio delle partizioni orizzontali
  • Quello generato dagli impianti a funzionamento sia continuo che discontinuo

In questa guida, analizzeremo nel dettaglio il D.P.C.M. 5/12/97, con particolare attenzione agli impianti verticali condominiali come ascensori, montacarichi e montascale. Vedremo come garantire il benessere acustico negli edifici attraverso una corretta progettazione, esaminando le grandezze che caratterizzano i requisiti acustici passivi.

Come si trasmette il rumore negli edifici condominiali

Il rumore all’interno degli edifici si propaga principalmente in due modi: per via aerea e per via strutturale. Nella propagazione aerea, il suono si diffonde nell’aria senza incontrare ostacoli significativi, mentre nella propagazione strutturale le vibrazioni sonore si trasmettono attraverso gli elementi costruttivi dell’edificio.

Tra due unità immobiliari confinanti, il suono può seguire ben tredici diversi percorsi di trasmissione. Il percorso principale è sempre quello diretto, attraverso la partizione che separa direttamente i due ambienti (come la parete divisoria tra appartamenti), mentre gli altri dodici percorsi sono indiretti o laterali, coinvolgendo le strutture adiacenti come solai e pareti perimetrali.

Quando parliamo di impianti come ascensori e montacarichi, la trasmissione strutturale assume particolare importanza poiché queste installazioni generano vibrazioni che si propagano facilmente attraverso l’intera struttura dell’edificio.

Le partizioni orizzontali (solai) e verticali (pareti) giocano un ruolo cruciale nella trasmissione del rumore. Secondo la UNI EN ISO 12354, esistono quattro tipologie di percorso laterale delle onde sonore attraverso i giunti:

  • D-d: percorso diretto attraverso la partizione di separazione
  • F-f: percorso dalla partizione laterale verso un’altra partizione laterale
  • F-d: percorso dalla partizione laterale verso la partizione divisoria
  • d-F: percorso dalla partizione divisoria verso la partizione laterale

Per gli impianti verticali condominiali, le pareti del vano ascensore o montacarichi rappresentano una via di trasmissione preferenziale del rumore verso gli appartamenti adiacenti.

All’interno dell’edilizia possiamo distinguere due principali tipologie di rumore: aereo e impattivo o strutturale.

Il rumore aereo si trasmette attraverso la vibrazione dell’aria; esempi tipici includono voci, musica, suoni della televisione e rumore del traffico.

Il rumore impattivo, invece, si propaga attraverso la struttura dell’edificio in seguito a un impatto diretto; esempi comuni sono il calpestio, lo spostamento di mobili o le vibrazioni meccaniche generate dagli impianti.

Nel caso di ascensori e montacarichi, il rumore strutturale è particolarmente rilevante poiché le guide, i motori e i meccanismi di frenatura generano vibrazioni che si propagano facilmente attraverso le strutture rigide dell’edificio.

DPCM 5/12/1997: focus su impianti verticali condominiali

Nel panorama normativo italiano, il DPCM 5/12/1997 stabilisce con precisione i parametri acustici che gli impianti verticali condominiali devono rispettare.

Il rumore generato da questi impianti verticali si propaga principalmente per via strutturale attraverso il vano tecnico, trasmettendosi poi alle unità immobiliari adiacenti. Le principali sorgenti di rumore in un ascensore includono:

  • Il motore e il sistema di trazione
  • I dispositivi di frenatura
  • Le guide di scorrimento della cabina
  • Le porte automatiche durante apertura e chiusura
  • L’impatto della cabina sui finecorsa

Anche i montascale e i servoscala, sempre più diffusi negli edifici per superare le barriere architettoniche, rientrano nella categoria degli impianti a funzionamento discontinuo secondo la normativa.

Questi dispositivi, sebbene meno impattanti degli ascensori tradizionali, devono comunque rispettare i medesimi limiti acustici.

La loro classificazione è chiara nel contesto del DPCM 5/12/1997, che li equipara ad altri sistemi di movimentazione verticale come ascensori e chiusure automatiche.

Per determinare correttamente l’impatto acustico, le norme europee EN ISO 16032 e EN ISO 10052 forniscono metodologie standardizzate per la misurazione in opera del rumore degli impianti. In Italia, anche la UNI 11367 (appendice D) offre metodi specifici per queste valutazioni.

Progettazione acustica per impianti in condominio

Una progettazione acustica efficace rappresenta la soluzione ottimale per rispettare i limiti del DPCM 5/12/1997 negli impianti verticali condominiali.

Per isolare acusticamente i vani ascensore e montacarichi, occorre analizzare innanzitutto le fonti di rumore e le caratteristiche dell’edificio. I materiali fonoisolanti devono possedere elevate capacità di smorzamento delle vibrazioni e resistenza nel tempo. Nelle pareti perimetrali del vano tecnico, risultano particolarmente efficaci:

  • Pannelli multistrato con massa elevata
  • Materiali fibrosi come lana di roccia o di vetro per l’intercapedine
  • Sistemi di contropareti con struttura disaccoppiata

Le vibrazioni prodotte dagli ascensori si trasferiscono facilmente alla struttura dell’edificio, sia attraverso le cabine durante il sollevamento che tramite i motori. Per questo motivo, è fondamentale l’installazione di supporti antivibranti che isolino le strutture in movimento.

Verifica dei limiti acustici in fase di collaudo

Il collaudo acustico rappresenta la fase finale per verificare il rispetto dei limiti stabiliti dal DPCM 5/12/1997, specialmente per impianti verticali come ascensori e montacarichi.

Sebbene il decreto non obblighi esplicitamente ad eseguire prove acustiche di collaudo, esso richiede che a lavoro ultimato i requisiti acustici siano rispettati.

Le misurazioni in opera seguono oggi standard aggiornati che hanno sostituito le precedenti norme UNI EN ISO 140. Infatti, la serie UNI EN ISO 16283 è entrata in vigore per riorganizzare e ristrutturare profondamente il sistema normativo precedente.

Questa serie include la parte 1 per l’isolamento acustico per via aerea, la parte 2 per il rumore di calpestio e la parte 3 per l’isolamento acustico di facciata. Per gli impianti verticali condominiali, inoltre, la norma UNI EN ISO 16032 fornisce metodologie standardizzate per la misurazione del livello di pressione sonora.

Casi particolari e deroghe nelle ristrutturazioni

L’applicazione del DPCM 5/12/1997 nelle ristrutturazioni presenta numerosi casi particolari, soprattutto quando si tratta di impianti verticali condominiali.

  1. Secondo la circolare del Ministero dell’Ambiente del settembre 1998, il DPCM 5/12/1997 va applicato anche nelle ristrutturazioni parziali che coinvolgono impianti tecnologici, partizioni orizzontali e verticali, o rifacimento della facciata esterna (esclusa la sola verniciatura).
  2. Questo riguarda direttamente gli interventi su ascensori e montacarichi esistenti. Inoltre, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha chiarito che “il decreto non ha precisato che la normativa si applica soltanto alle nuove costruzioni”.
  3. La Cassazione ha stabilito un importante principio: i valori e le prescrizioni del DPCM 5/12/1997 “non possono essere ritenuti applicabili alle strutture divisorie verticali e orizzontali meramente interne ad una stessa unità immobiliare”.

A prescindere dall’esistenza di specifici limiti di legge, un incremento dei requisiti acustici passivi determina un migliore comfort abitativo e un aumento del valore commerciale dell’edificio.

Nel caso di frazionamenti con creazione di nuove unità immobiliari, il rispetto dei requisiti acustici passivi è sempre dovuto.

DPCM 5/12/1997 in breve

Attraverso questa analisi dettagliata del DPCM 5/12/1997, abbiamo esaminato le problematiche acustiche legate agli impianti verticali condominiali e le soluzioni disponibili per garantire il rispetto dei limiti normativi, con particolare attenzione agli impianti verticali condominiali come ascensori e montacarichi.

  • Limite acustico obbligatorio: Gli impianti verticali devono rispettare 35 dB(A) LASmax negli appartamenti adiacenti
  • Progettazione preventiva essenziale: Materiali fonoisolanti e trattamenti antivibranti devono essere previsti sin dalla fase progettuale
  • Propagazione strutturale critica: Il rumore si trasmette attraverso l’intera struttura dell’edificio, raggiungendo anche unità distanti
  • Collaudo con tecnico competente: Le verifiche devono essere eseguite da TCA iscritti all’ENTECA secondo norme UNI EN ISO
  • Ristrutturazioni incluse: Il decreto si applica anche agli interventi su impianti esistenti e ristrutturazioni parziali

La corretta applicazione di questi principi garantisce non solo la conformità normativa, ma anche il comfort abitativo e il valore commerciale dell’immobile. Una progettazione acustica adeguata rappresenta un investimento che previene costosi interventi correttivi successivi e potenziali contenziosi legali.

  1. Quali sono i limiti acustici stabiliti dal DPCM 5/12/1997 per gli ascensori nei condomini? Il DPCM 5/12/1997 stabilisce un limite di 35 dB(A) LASmax per gli impianti a funzionamento discontinuo come gli ascensori, misurato negli ambienti abitativi adiacenti al vano tecnico.
  2. Come si propaga il rumore degli ascensori negli edifici? Il rumore degli ascensori si propaga principalmente per via strutturale attraverso le pareti del vano tecnico e la struttura dell’edificio.
  3. Quali accorgimenti si possono adottare per ridurre il rumore degli impianti verticali? Utilizzare materiali fonoisolanti per rivestire i vani tecnici, installare supporti antivibranti per motori e cabine, e posizionare strategicamente gli impianti lontano dalle unità abitative.
  4. Chi può effettuare le misurazioni acustiche di collaudo per gli impianti verticali? Le misurazioni acustiche di collaudo devono essere effettuate da un Tecnico Competente in Acustica (TCA) iscritto nell’Elenco Nazionale dei Tecnici Competenti in Acustica (ENTECA).
  5. Il DPCM 5/12/1997 si applica anche alle ristrutturazioni di impianti esistenti? Sì, il DPCM 5/12/1997 si applica anche alle ristrutturazioni parziali che coinvolgono impianti come ascensori e montacarichi, non solo alle nuove costruzioni.

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