Sì, è possibile installare un ascensore in un edificio che non dispone di un vano predisposto, anche se l’intervento richiede uno studio di fattibilità tecnico e strutturale accurato.
L’installazione di un ascensore ex novo può avvenire sia all’interno dell’edificio, mediante il cosiddetto “taglio scale” o la creazione di un nuovo vano nel corpo scala, sia all’esterno, con la realizzazione di una struttura autoportante ancorata alla facciata, spesso in vetro e metallo per integrarsi con il contesto architettonico esistente.
Dal punto di vista normativo, per procedere con l’installazione è necessario rispettare la legge 13/1989 sull’eliminazione delle barriere architettoniche, nonché il D.M. 236/1989 che definisce le dimensioni minime degli spazi e le caratteristiche tecniche dell’impianto.
Dal punto di vista tecnico, l’installazione senza vano può richiedere opere murarie rilevanti, l’adeguamento degli impianti elettrici, interventi sulle fondazioni per ospitare la fossa dell’ascensore e il rispetto delle norme UNI EN 81-20 e UNI EN 81-70 per la sicurezza e l’accessibilità.
La scelta dell’impianto dipende dallo spazio disponibile: in edifici con spazi ridotti si preferiscono ascensori oleodinamici o piattaforme elevatrici, capaci di adattarsi a vani stretti o irregolari.
Anche gli ascensori compatti o miniascensori possono rappresentare una valida alternativa in contesti residenziali privati o piccoli condomini.
Infine, per questo tipo di interventi è possibile accedere a incentivi fiscali specifici come la detrazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche fino al 75% e l’IVA agevolata al 4% per soggetti con disabilità.