Nel caso di uno stabile storico in cui vi sia stato comunicato che non è possibile installare un ascensore tradizionale, è importante sapere che esistono diverse soluzioni alternative che possono garantire comunque l’accessibilità, nel rispetto dei vincoli architettonici e delle normative sulla tutela del patrimonio edilizio.
Gli edifici storici, infatti, sono spesso soggetti a vincoli della Soprintendenza, che limitano o vietano interventi invasivi come la realizzazione di vani corsa o la modifica della facciata o delle strutture portanti. Tuttavia, il diritto all’accessibilità è tutelato dalla Legge 13/1989 e dal D.M. 236/1989, che promuovono l’eliminazione delle barriere architettoniche anche negli edifici sottoposti a tutela, compatibilmente con le esigenze di conservazione.
Tra le soluzioni più efficaci in un contesto di vincolo storico vi sono i miniascensori o le piattaforme elevatrici, che richiedono spazi ridotti e possono essere installati all’interno del vano scala, in cortili interni o addirittura in soluzioni autoportanti esterne, minimizzando l’impatto visivo e strutturale.
Questi impianti, meno invasivi rispetto a un ascensore tradizionale, sono spesso approvati dagli enti preposti alla tutela del patrimonio perché si adattano alla configurazione preesistente e possono essere personalizzati con materiali e finiture compatibili con il contesto storico.
In alternativa, nei casi in cui non sia tecnicamente possibile realizzare alcuna installazione verticale, può essere valutata anche l’installazione di montascale o servoscala, ideali per superare le barriere nei percorsi comuni, pur con limiti di portata e accessibilità.