La sicurezza degli ascensori è fondamentale per milioni di edifici in Italia, infatti il D.P.R. 162/1999 rappresenta il pilastro normativo che garantisce questa sicurezza dal 25 giugno 1999. Questa normativa stabilisce requisiti rigorosi per proteggere la salute e la sicurezza di tutti gli utenti degli ascensori.
La normativa ascensori DPR 162/1999 prevede ispezioni biennali obbligatorie e l’installazione di dispositivi di sicurezza essenziali, come i limitatori di velocità e i meccanismi di arresto di emergenza. In particolare, il regolamento si applica a tutti gli ascensori in servizio permanente negli edifici e nelle costruzioni, escludendo specificamente gli elevatori nei cantieri, quelli militari e quelli utilizzati nelle miniere.
Per garantire la massima sicurezza, il decreto 162/1999 richiede una dichiarazione di conformità all’installazione, che deve essere conservata per dieci anni, insieme a tutta la documentazione tecnica necessaria. Questa documentazione è fondamentale per dimostrare la conformità dell’impianto agli standard di sicurezza e deve essere sempre disponibile per le verifiche delle autorità competenti.
Panoramica del D.P.R. 162/1999
Il D.P.R. 162/1999 rappresenta il regolamento fondamentale per l’attuazione della direttiva europea sugli ascensori in Italia. Questo decreto, entrato in vigore il 25 giugno 1999, ha stabilito un quadro normativo completo per garantire la sicurezza degli impianti elevatori.
Obiettivi principali della normativa
Gli obiettivi principali del decreto si concentrano sulla tutela della salute e della sicurezza degli utenti. In particolare, il regolamento stabilisce requisiti essenziali per la progettazione, l’installazione e la manutenzione degli ascensori. Inoltre, il decreto richiede verifiche periodiche biennali obbligatorie e l’implementazione di dispositivi di sicurezza specifici.
Campo di applicazione
Il decreto si applica a:
- Ascensori in servizio permanente negli edifici
- Componenti di sicurezza degli impianti
- Montacarichi con portata non inferiore a 25 kg
Pertanto, sono esclusi dall’ambito di applicazione:
- Apparecchi di sollevamento con velocità inferiore a 0,15 m/s
- Ascensori da cantiere
- Impianti a fune e funicolari
- Ascensori militari
- Elevatori nei pozzi minerari
Evoluzione storica della normativa ascensori
L’evoluzione della normativa ha visto significativi aggiornamenti nel corso degli anni. Successivamente all’emanazione del decreto originale, sono state introdotte importanti modifiche attraverso il D.P.R. 23/2017, che ha recepito la Direttiva 2014/33/UE. Infatti, nel 2014 sono state pubblicate le norme EN 81-20 e EN 81-50, che hanno portato a un aggiornamento sostanziale dei requisiti tecnici.
Nel corso del 2023, inoltre, sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea le nuove versioni delle norme UNI EN 81-21, UNI EN 81-28, UNI EN 81-70 e UNI EN 81-77. Queste modifiche hanno introdotto specifiche più dettagliate per soddisfare i requisiti di sicurezza indicati nell’Allegato I della Direttiva ascensori.
La normativa attuale pone particolare enfasi sulla trasparenza e sulla comunicazione tra costruttore e proprietario dell’impianto. In effetti, il proprietario deve ricevere tutta la documentazione necessaria riguardante l’utilizzo dell’impianto e le condizioni ambientali operative.
Requisiti Tecnici Fondamentali
Secondo l’Allegato I del D.P.R. 162/1999, gli ascensori devono rispondere a requisiti tecnici specifici per garantire la massima sicurezza degli utenti.
Specifiche di sicurezza della cabina
La cabina dell’ascensore deve essere progettata con materiali non combustibili per l’intelaiatura di sostegno. In particolare, le pareti, il pavimento e il tetto devono essere costituiti da materiali di classe di reazione al fuoco non superiore a 1. Inoltre, l’illuminazione della cabina deve garantire un’intensità luminosa adeguata sia durante il normale funzionamento che in situazioni di emergenza.
Requisiti del vano corsa
Il vano corsa rappresenta un elemento cruciale per la sicurezza dell’impianto. Infatti, le pareti del vano devono essere realizzate con materiale non combustibile. Pertanto, all’interno del vano non devono essere presenti tubazioni o installazioni diverse da quelle necessarie al funzionamento o alla sicurezza dell’impianto.
Per gli edifici di nuova costruzione, le dimensioni minime del vano ascensore devono rispettare questi parametri:
- Vano interno netto: 150 per 170 centimetri (larghezza per profondità)
- Extracorsa inferiore (fossa): 150 centimetri
- Extracorsa superiore (testata): 350 centimetri
Sistemi di frenatura e controllo
I sistemi di frenatura rappresentano un elemento fondamentale per la sicurezza. In effetti, ogni ascensore deve essere dotato di dispositivi paracadute indipendenti dagli elementi di sospensione della cabina. Questi dispositivi devono essere in grado di arrestare la cabina con il suo carico nominale alla velocità massima prevista.
Il sistema di controllo deve includere:
- Dispositivi di emergenza per impedire movimenti incontrollati
- Meccanismi di blocco delle porte che impediscano l’apertura durante il movimento
- Sistemi di allarme collegati a una centrale di soccorso
La manutenzione di questi sistemi deve essere effettuata ogni sei mesi da personale qualificato, che verifica l’integrità e l’efficienza del paracadute, del limitatore di velocità e degli altri dispositivi di sicurezza. In particolare, il manutentore deve controllare minutamente le funi, le catene e i loro attacchi per garantire il corretto funzionamento dell’impianto.
Procedure di Verifica e Collaudo
Le procedure di verifica e collaudo costituiscono elementi fondamentali per garantire la sicurezza degli impianti elevatori secondo il D.P.R. 162/1999. Infatti, ogni ascensore necessita di controlli regolari per assicurare il corretto funzionamento di tutti i componenti.
Verifiche periodiche biennali
Le verifiche periodiche devono essere effettuate ogni due anni da tecnici laureati in ingegneria muniti di certificato di abilitazione. Durante queste ispezioni, il tecnico verifica l’efficienza delle parti dalle quali dipende la sicurezza dell’impianto e controlla il regolare funzionamento dei dispositivi di sicurezza.
Il proprietario dell’impianto o il suo legale rappresentante può affidare l’incarico delle verifiche a:
- Azienda sanitaria locale competente per territorio
- ARPA nelle regioni dove sono regolamentate
- Ministero del Lavoro per impianti in aziende industriali
- Organismi di certificazione notificati
Inoltre, il soggetto incaricato della verifica fa eseguire dal manutentore dell’impianto le operazioni necessarie e rilascia un verbale dettagliato. Pertanto, in caso di esito negativo, il verbale viene comunicato al competente ufficio comunale per i provvedimenti necessari.
Controlli straordinari
I controlli straordinari si rendono necessari in specifiche situazioni:
- Modifiche sostanziali all’impianto (velocità, portata, corsa)
- Sostituzione di componenti principali
- Incidenti di notevole entità
- Esito negativo della verifica periodica
- Richiesta specifica del comune per rilascio matricola
In particolare, quando si verifica un incidente significativo, il proprietario deve comunicarlo immediatamente al comune competente, che dispone il fermo dell’impianto fino all’esecuzione di una verifica straordinaria con esito positivo.
Per entrambe le tipologie di verifica, il proprietario deve fornire i mezzi e gli aiuti indispensabili, inclusi i carichi necessari e l’assistenza dei manutentori. Infatti, questa collaborazione è fondamentale per garantire l’accuratezza e l’efficacia dei controlli.
Le verifiche periodiche e straordinarie non solo soddisfano gli obblighi legislativi ma proteggono anche il proprietario e il suo legale rappresentante da responsabilità derivanti da eventuali incidenti o infortuni. Pertanto, mantenere una documentazione accurata di tutte le verifiche nel libretto dell’impianto risulta essenziale per dimostrare la conformità alle normative vigenti.
Responsabilità del Proprietario
Secondo l’articolo 15 del D.P.R. 162/1999, il proprietario dell’immobile o il suo legale rappresentante hanno precise responsabilità nella gestione degli impianti elevatori.
Obblighi di manutenzione
Il proprietario deve affidare la manutenzione dell’ascensore a personale munito di certificato di abilitazione o a una ditta specializzata. Infatti, la manutenzione ordinaria deve essere eseguita ogni sei mesi. Durante questi interventi, il manutentore verifica l’integrità dei dispositivi di sicurezza, controlla le funi e l’isolamento dell’impianto elettrico.
Inoltre, il proprietario deve garantire che l’ascensore sia collegato a un Servizio di Soccorso attivo 24 ore su 24. In particolare, il sistema di allarme deve essere verificato ogni 72 ore per confermare il corretto funzionamento della comunicazione con il centro di soccorso.
Gestione della documentazione
Il proprietario deve conservare e mantenere aggiornato il libretto dell’impianto, che deve contenere:
- La dichiarazione di conformità
- La comunicazione della messa in esercizio al comune
- Il numero di matricola dell’impianto
- I verbali delle verifiche periodiche e straordinarie
Pertanto, dopo ogni intervento di manutenzione, sia ordinario che straordinario, il proprietario deve assicurarsi che venga allegata al libretto una copia del verbale con l’esito. Questa documentazione deve essere sempre disponibile per gli incaricati delle verifiche previste dalla legge.
Risposta alle emergenze
In caso di malfunzionamenti o anomalie, il proprietario deve:
- Contattare immediatamente la ditta di manutenzione per le riparazioni necessarie
- Mettere fuori servizio l’ascensore quando i mezzi di comunicazione bidirezionale sono guasti
- Garantire che il Servizio di Soccorso fornisca una risposta entro un’ora in condizioni normali
Quando si verifica un incidente di notevole importanza, anche in assenza di infortuni, il proprietario deve dare immediata comunicazione al competente ufficio comunale. In questi casi, l’impianto viene fermato fino all’esecuzione di una verifica straordinaria con esito positivo.
Il proprietario deve inoltre assicurare che le indicazioni in cabina riguardanti il sistema di allarme e le relative segnalazioni luminose e acustiche siano sempre efficienti. Quindi, qualsiasi irregolarità deve essere segnalata tempestivamente alla ditta di manutenzione.
Per garantire un intervento efficace in caso di emergenza, il proprietario deve fornire al Servizio di Soccorso tutte le informazioni necessarie per:
- Accedere all’ascensore e ai locali tecnici
- Identificare completamente l’impianto
- Stabilire una comunicazione bidirezionale con gli utenti intrappolati
Ruolo del Manutentore Qualificato
Il manutentore qualificato rappresenta una figura centrale nella gestione e sicurezza degli ascensori, come stabilito dalle normative vigenti. In Italia, attualmente operano circa 20.000 tecnici manutentori patentati per circa 1.200 imprese e un milione di impianti installati.
Requisiti professionali
Per esercitare la professione di manutentore ascensorista, è necessario possedere il Certificato di abilitazione alla qualifica di manutentore di ascensori e montacarichi, comunemente noto come patentino. Questo certificato si ottiene attraverso un percorso formativo specifico e il superamento di un esame teorico-pratico davanti a una commissione nominata dal prefetto regionale.
L’esame di abilitazione valuta:
- Competenze tecniche operative
- Conoscenza delle normative vigenti
- Capacità di gestione dei componenti meccanici, elettrici e idraulici
Inoltre, il DPR 23/2017 ha modificato significativamente le procedure per la certificazione dei manutentori. In particolare, le commissioni d’esame, precedentemente gestite dalle Prefetture, sono state soppresse, rendendo più complesso il processo di ottenimento del patentino.
Interventi obbligatori
Il manutentore qualificato deve eseguire verifiche periodiche secondo le esigenze dell’impianto. In particolare, gli interventi obbligatori comprendono:
- Controlli semestrali:
- Verifica dell’integrità del paracadute e del limitatore di velocità
- Controllo minuzioso delle funi, catene e relativi attacchi
- Verifica dell’isolamento dell’impianto elettrico
- Controllo dell’efficienza dei collegamenti di terra
Pertanto, il manutentore deve annotare tutti i risultati delle verifiche sul libretto dell’impianto. In caso di rilevamento di un pericolo, ha l’obbligo di fermare immediatamente l’ascensore fino alla sua riparazione, informando tempestivamente il proprietario, il soggetto incaricato delle verifiche periodiche e il comune.
Considerando l’elevato numero di impianti presenti in Italia, che richiede minimo due ispezioni all’anno obbligatorie per ogni impianto, si stima una necessità di almeno 250.000 ore-uomo lavorate. Nonostante ciò, i tecnici manutentori qualificati ad impianto installato risultano appena 0,02 secondo le stime attuali.
Il manutentore provvede anche alla manovra di emergenza che, in situazioni di necessità, può essere effettuata da personale di custodia opportunamente istruito. Inoltre, deve promuovere tempestivamente la riparazione e la sostituzione delle parti usurate o danneggiate, verificandone la corretta esecuzione.
Sistema di Controllo e Sicurezza
I sistemi di controllo e sicurezza negli ascensori rappresentano elementi critici secondo la normativa UNI EN 81-28, che stabilisce standard rigorosi per garantire la protezione degli utenti.
Dispositivi di emergenza
Gli ascensori devono essere dotati di dispositivi di emergenza che funzionano anche in assenza di corrente elettrica, grazie a una batteria dedicata. In particolare, questi dispositivi includono meccanismi di arresto automatico e sistemi di blocco delle porte che impediscono movimenti incontrollati della cabina.
Inoltre, ogni impianto deve essere equipaggiato con un sistema di filtro che elimina le richieste di soccorso quando la cabina si trova al piano con le porte aperte o durante le operazioni di manutenzione. Pertanto, questo meccanismo previene falsi allarmi e ottimizza l’efficienza delle risposte alle emergenze reali.
Sistemi di allarme
La normativa prevede l’installazione obbligatoria di un sistema di allarme bidirezionale che consente:
- Comunicazione diretta con un centro di assistenza attivo 24 ore su 24
- Identificazione immediata dell’impianto durante le prove
- Simulazione automatica dell’invio del segnale di allarme ogni 72 ore
I moderni sistemi di teleallarme permettono la comunicazione anche all’esterno attraverso collegamenti telefonici alla centrale di soccorso, consentendo interventi tempestivi per sbloccare l’impianto. Questi dispositivi devono essere sottoposti a controlli regolari con cadenza non superiore a 3 giorni per verificarne il corretto funzionamento.
Procedure di evacuazione
In caso di emergenza, il personale addetto al soccorso deve seguire procedure specifiche per garantire la sicurezza degli occupanti. Innanzitutto, prima di qualsiasi manovra, è necessario verificare l’interruzione dell’alimentazione elettrica del circuito interessato.
Durante le operazioni di evacuazione, la comunicazione tra il personale operante al piano e quello in cabina manovra deve avvenire attraverso ricetrasmittenti portatili, evitando conversazioni a voce alta che potrebbero aumentare l’ansia degli occupanti.
La manovra di evacuazione richiede particolare attenzione: la cabina deve essere riportata al piano immediatamente superiore rispetto al piano di arresto, poiché questa procedura riduce il rischio di cadute nel vano corsa. Successivamente, dopo aver liberato le persone, è fondamentale:
- Chiudere tutte le porte
- Interdire l’accesso alla cabina
- Interrompere l’alimentazione elettrica
- Ripristinare gli attrezzi di manovra
Il servizio di soccorso deve garantire una risposta efficace entro un’ora in condizioni normali. Inoltre, gli addetti al soccorso devono avere accesso garantito all’edificio in qualsiasi momento per assicurare interventi tempestivi.
Documentazione Tecnica Necessaria
La documentazione tecnica costituisce un elemento essenziale per la gestione degli ascensori secondo il D.P.R. 162/1999. L’installatore deve consegnare al proprietario dell’impianto una serie di documenti fondamentali per garantire la sicurezza e la conformità normativa.
Libretto dell’impianto
Il libretto dell’impianto rappresenta il documento principale che raccoglie tutta la storia tecnica dell’ascensore. Infatti, questo documento deve contenere:
- Copia delle dichiarazioni di conformità dell’impianto
- Verbali delle verifiche periodiche e straordinarie
- Esiti delle visite di manutenzione
- Comunicazioni tra proprietario e ufficio comunale
- Numero di matricola assegnato all’impianto
Inoltre, l’installatore deve conservare il libretto per dieci anni dalla data di immissione sul mercato dell’ascensore. Pertanto, questo documento risulta fondamentale per dimostrare la conformità dell’impianto agli standard di sicurezza vigenti.
Nel caso di smarrimento del libretto originale, il proprietario può richiedere una copia conforme all’ente competente. In particolare, per gli ascensori installati entro il 1982, la richiesta va presentata all’ASL/ARPA territoriale, mentre per quelli installati tra il 1982 e il 1999, occorre rivolgersi all’INAIL.
Registro delle manutenzioni
Il registro delle manutenzioni documenta tutti gli interventi effettuati sull’impianto. Secondo la normativa, il manutentore deve annotare i risultati delle verifiche semestrali che includono:
- Controllo dell’integrità dei dispositivi di sicurezza
- Verifica delle funi e delle catene
- Test dell’isolamento elettrico
- Esame dei collegamenti di terra
Il proprietario deve assicurare che il registro sia sempre aggiornato e disponibile per eventuali controlli da parte delle autorità competenti. Infatti, la mancata documentazione delle manutenzioni può comportare sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, il fermo dell’impianto.
Per il collaudo iniziale, occorre predisporre un “fascicolo tecnico” completo che includa:
- Relazione tecnica dettagliata
- Disegni e schemi elettrici/idraulici
- Certificati dei componenti di sicurezza
- Istruzioni di uso e manutenzione
- Documentazione relativa ai test effettuati
La documentazione deve essere conservata in modo ordinato e facilmente accessibile. Infatti, durante le verifiche periodiche o straordinarie, il proprietario deve fornire tutta la documentazione richiesta dagli organismi di controllo.
Il sistema documentale completo permette di tracciare l’intera vita dell’impianto, dalle modifiche tecniche agli interventi di manutenzione. Pertanto, una gestione accurata della documentazione non solo soddisfa gli obblighi di legge ma garantisce anche la sicurezza degli utenti attraverso una manutenzione programmata e documentata.
Sanzioni e Conseguenze
Le violazioni delle norme stabilite dal D.P.R. 162/1999 comportano una serie di conseguenze legali che variano in base alla gravità dell’infrazione. La Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIAA) ha il compito di irrogare le sanzioni amministrative, mentre le autorità giudiziarie gestiscono i casi di responsabilità penale.
Violazioni amministrative
Le sanzioni amministrative si applicano in modo proporzionale alla gravità della violazione. Infatti, per le infrazioni relative alla dichiarazione di conformità, le multe variano da 100 a 1.000 euro, considerando l’entità dell’impianto e il grado di pericolosità. Inoltre, per violazioni di altri obblighi previsti dal decreto, le sanzioni aumentano significativamente, raggiungendo importi da 1.000 a 10.000 euro.
La CCIAA applica sanzioni specifiche nei seguenti casi:
- Errata compilazione della documentazione tecnica
- Mancata esecuzione delle verifiche periodiche
- Omessa comunicazione di modifiche sostanziali all’impianto
- Assenza del libretto matricolare
Pertanto, le violazioni accertate vengono annotate nell’albo provinciale delle imprese artigiane o nel registro delle imprese dove l’azienda inadempiente risulta iscritta. In caso di violazione reiterata tre volte delle norme sulla sicurezza, le imprese abilitate possono subire la sospensione temporanea dell’iscrizione dal registro delle imprese.
Responsabilità penali
Le conseguenze penali si manifestano principalmente in situazioni di grave negligenza o in caso di incidenti. Infatti, l’amministratore o il proprietario dell’impianto possono essere perseguiti per reati di lesioni colpose o omicidio colposo quando si verificano infortuni causati da carenze nella manutenzione o nella sicurezza.
La responsabilità penale si estende anche ai tecnici manutentori. In particolare, la Corte di Cassazione ha stabilito che il datore di lavoro mantiene i suoi doveri nei confronti della sicurezza dei lavoratori anche quando opera personalmente sull’impianto. Inoltre, in caso di incidente, l’assicuratore può rifiutare il pagamento del risarcimento se l’ascensore non ha superato le verifiche obbligatorie.
Le autorità competenti possono disporre:
- Il sequestro penale dell’ascensore
- L’interruzione immediata del servizio
- L’obbligo di interventi correttivi urgenti
Il Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, insieme al Ministero del lavoro, effettua controlli sulla conformità degli ascensori ai requisiti essenziali di sicurezza. Quando viene accertata una non conformità che mette a rischio la sicurezza, il Ministero può ordinare:
- Il ritiro temporaneo dal mercato
- Il divieto di utilizzazione
- L’adozione di misure correttive immediate
In caso di marcatura CE irregolare, l’installatore o il fabbricante deve conformare il prodotto alle disposizioni vigenti e far cessare l’infrazione secondo le condizioni stabilite dal Ministero. Se persiste la mancanza di conformità, vengono adottate misure per limitare o vietare la commercializzazione del componente di sicurezza.
Le violazioni riguardanti la progettazione e i collaudi comportano conseguenze specifiche per i professionisti. Infatti, alla terza violazione, i soggetti accertatori propongono agli ordini professionali provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti iscritti.
L’amministratore di condominio, in qualità di custode ex lege dell’impianto, risponde civilmente dei danni provocati dal malfunzionamento dell’ascensore secondo l’articolo 2051 del codice civile. Inoltre, ai sensi dell’articolo 40 del codice penale, essendo tenuto ad impedire l’evento, l’amministratore risponde penalmente degli incidenti causati dall’uso dell’ascensore.
Conclusione
La normativa D.P.R. 162/1999 stabilisce un quadro completo per garantire la sicurezza degli ascensori attraverso requisiti tecnici rigorosi, procedure di verifica dettagliate e responsabilità ben definite. Infatti, questo decreto rappresenta il punto di riferimento fondamentale per proprietari, manutentori e organismi di controllo nel settore degli impianti elevatori.
Gli elementi chiave della normativa comprendono:
- Requisiti tecnici essenziali per cabine e vani corsa
- Verifiche periodiche biennali obbligatorie
- Responsabilità specifiche dei proprietari
- Sistema documentale completo e dettagliato
- Sanzioni amministrative e penali per le violazioni
Pertanto, la conformità alla normativa non costituisce solo un obbligo legale ma garantisce anche la sicurezza degli utenti attraverso manutenzioni programmate, controlli regolari e documentazione accurata. Quindi, proprietari e amministratori devono prestare massima attenzione al rispetto di questi requisiti per evitare conseguenze legali e garantire un servizio sicuro ed efficiente.
La corretta gestione degli ascensori secondo il D.P.R. 162/1999 richiede un approccio sistematico che coinvolge tutti gli attori del settore: dai proprietari ai manutentori qualificati, dagli organismi di controllo alle autorità competenti. Solo attraverso questa collaborazione coordinata si può garantire la massima sicurezza degli impianti elevatori nel rispetto delle normative vigenti.
Domande comuni sul DPR 162/1999
Q1. Quali sono i principali requisiti di sicurezza per gli ascensori secondo il D.P.R. 162/1999?
I principali requisiti includono dispositivi di emergenza, sistemi di allarme bidirezionali, verifiche periodiche biennali obbligatorie, e l’uso di materiali non combustibili per cabina e vano corsa. Inoltre, sono richiesti sistemi di frenatura efficaci e controlli regolari dei componenti critici.
Q2. Chi è responsabile della manutenzione dell’ascensore?
Il proprietario dell’immobile o il suo legale rappresentante è responsabile di affidare la manutenzione a personale qualificato o a una ditta specializzata. La manutenzione ordinaria deve essere eseguita ogni sei mesi, verificando l’integrità dei dispositivi di sicurezza e l’efficienza dell’impianto.
Q3. Cosa deve contenere il libretto dell’impianto ascensore?
Il libretto dell’impianto deve contenere la dichiarazione di conformità, i verbali delle verifiche periodiche e straordinarie, gli esiti delle manutenzioni, le comunicazioni con l’ufficio comunale e il numero di matricola assegnato all’ascensore. Questo documento deve essere conservato e aggiornato regolarmente.
Q4. Quali sono le conseguenze per le violazioni delle norme di sicurezza degli ascensori?
Le violazioni possono comportare sanzioni amministrative da 100 a 10.000 euro, a seconda della gravità. In casi di grave negligenza o incidenti, possono scattare responsabilità penali per lesioni colpose o omicidio colposo. Inoltre, le autorità possono disporre il sequestro dell’ascensore o l’interruzione del servizio.
Q5. Quali sono i requisiti professionali per diventare manutentore di ascensori?
Per diventare manutentore ascensorista è necessario ottenere il Certificato di abilitazione, noto come patentino. Questo si consegue attraverso un percorso formativo specifico e il superamento di un esame teorico-pratico che valuta competenze tecniche, conoscenza delle normative e capacità di gestione dei componenti meccanici, elettrici e idraulici.